8 febbraio 2007

La sfiga arriva sempre accompagnata....

Capita spesso di trovarsi seduti su un comodo divano a fare un bilancio delle proprie esperienze e ogni qualvolta questo accade non si sa né perché, né come mai il risultato di questo bilancio è quasi sempre disastroso.Chi non ha mai preso un bel foglietto bianco, l’ha diviso in due parti scrivendo in una l’elenco dei “pro” della sua vita, e nell’altra quello dei “contro”? Per ottenere cosa non si sa, ma si ha la sensazione che le idee si dispongano tutte in un certo ordine e ti diano la possibilità e la facoltà di gestire meglio la tua strada.Io lo chiamo “potere di suggestione”, perché non sarà certamente scrivendo nero su bianco le negatività della tua vita che queste scompaiono tutte d’un tratto, ma si sa la mente umana è così impressionabile…eppure studi in materia hanno constatato che questo è un ottimo metodo di analisi in ambito psicologico. Così mi sono detta:” Facciamo questo elenco!”. Non lo avessi mai fatto…l’elenco dei “contro” batteva di gran lunga quello dei “pro”. Tutti potranno a loro volta ribattere questa affermazione, ovviamente chiedendomi cosa possa mancare a una ragazza di vent’anni con una casa, una famiglia , degli amici, che ha la possibilità di laurearsi? In effetti, a pensarci bene, niente…ma allora perché questa ragazza spesso si sente come se tutto il mondo le fosse contro?È come se non fosse capita, come se i suoi piccoli problemi quotidiani non fossero all’altezza dei grandi problemi portati a casa dagli altri, come se tutto fosse una gara a chi ha crisi più importanti. Ma non conta certamente quanto è grosso un problema a far si che questo riceva un po’ di ascolto, spesso sono proprio i battibecchi o le delusioni più piccole a far nascere le grandi crisi, perché pensandoci in fondo si vive sempre con l’aspettativa di una grossa delusione, mentre quelle quotidiane sono lì, pronte a colpirci inaspettatamente.Può capitare che un bel giorno ti alzi dal letto, fai la tua rilassante colazione e ti prepari per affrontare l’ennesimo esame universitario, tutto ciò con la massima calma, perché sai che, per questo esame, hai studiato mettendoci il cuore, perciò sai bene di essere preparata a qualsiasi domanda. Tutto è perfetto! Ti lavi, ti vesti, prendi il tuo bel libretto universitario, che assomiglia molto a quello delle giustificazioni delle superiori, ed esci di casa con la massima serenità.Arrivata all’università, con un anticipo di venti minuti, decidi di prendere un caffè al bar all’angolo dove, per caso, incontri una tua compagna di corso che ti aggiorna del capitolo in più che bisognava preparare, e che tu ovviamente non hai fatto perché non ne eri al corrente. Ma, nonostante tutto, ti armi di coraggio e di ottimismo e ti presenti lo stesso all’esame, sperando ovviamente che su un argomento di 500 pagine il docente non vada a chiederti proprio quelle dieci pagine che tu non sai…Devo andare avanti o lascio concludere a voi? Morale della favola la sfiga arriva quando meno la si aspetta, offrendoci su un piatto d’argento proprio quelle piccole delusioni di cui parlavo prima. Anche perché un esame non passato non è poi un problema così grave, lo si ridà la prossima volta; ma se l’esame non lo passi perché ti vengono chieste proprio quelle dieci pagine, aggiunte in un secondo tempo dal professore, che tu non hai letto perché nessuno ti ha informato del cambiamento, allora incominciano a scaldarsi i nervi, soprattutto se a questo si aggiunge lo stress psicologico dei genitori una volta saputo del fallimento. E voi ditemi come si fa a far capire a dei genitori, che non sanno come funziona l’ambiente universitario, che la colpa non è tua e che tu quell’esame lo avevi preparato bene?…niente, loro non capiscono. Cominciano a dire che l’università non è gratis, come se non lo sapessi (ogni volta che devo andare a pagare la tassa sto ore in coda allo sportello della posta), iniziano monologhi, della durata di un’ora ciascuno, riguardo al fatto che è più il tempo che sono in giro che quello che passo a studiare, non capendo che se la sera si esce è per svagarsi un po’, dopo aver passato un intero pomeriggio in compagnia di Freud, per carità…personaggio molto intelligente ma con poco humor; ed inoltre anche rimanessi a casa, non passerei sicuramente la serata ad esaurirmi con argomenti e libri di un certo spessore, perciò tanto vale uscire e tenere in allenamento la vita sociale.Tornando all’argomento delle piccole delusioni, immaginate a questo punto, dopo una giornata così simpatica, di uscire e raggiungere i tuoi amici al bar e di vedere lì, seduta nel “tuo” bar, lei…la persona che meno sopporti al mondo con la sua solita risata da oca in procinto di essere sgozzata. Ma tu sei più forte e non badi a queste sciocchezze, e così fai il tuo giro di saluti, per educazione saluti anche lei con una falsità che farebbe invidia pure alla persona più ipocrita del mondo e ti siedi ordinando il tuo solito caffè.Dopo la bella giornata che hai passato, la voglia di fare conversazione non si fa molto sentire, perciò ti limiti ad ascoltare il fardello di idiozie che arrivano dalla bocca degli altri e, poiché bastano le loro, non vedo perché aggiungere le tue.Finalmente arriva l’ora di andare a casa e di mettersi a dormire buttandosi alle spalle questa orribile giornata.

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