
30 giugno 2007
C'è chi non riesce a dormire e chi invece vorrebbe passare la vita con gli occhi chiusi per non pensare, per non riflettere, per non capire che la direzione presa non offre alternative, è monotona e lunga la strada.
C'è chi pensa che è fortunato chi sta in compagnia, di un cane , di un gatto, di una persona e chi invece è convinto che la miglior compagnia è la solitudine, non giudica, non parla...
Continuo a pensare che la seconda categoria è quella che più mi appartiene...un tempo mi circondavo di mille persone per poi accorgermi che in fondo ero sola comunque...Ora preferisco non farmi nemmeno circondare tanto il risultato sarebbe lo stesso.
Le persone al mio fianco non se ne rendono conto, non capiscono di essere contorno alla mia frustrazione, alle volte provo ad aprirgli gli occhi ma continuano a non capire....e così mi ritrovo sempre più a recitare una parte, quella della donna appagata, serena che in fondo ha tutto...
Solo io so che quello che ho in mano è solo niente.
Ma era questa la vita che volevo, essere anonima in mezzo ad anonimi o fare grandi cose? Sentir parlare di persone fatte di carne ed ossa come me che sono divenatet "qualcuno" per gli altri e primaditutto per se stesse....Capire qual è la direzione...questo è il punto?Ammettere gli errori, e le strade senza uscite, capire che non è rifugiandosi in una vita preconfezionata che si sopprimono i nostri desideri.
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3 commenti:
A priori bisognerebbe capire che cosa significa essere "qualcuno" per gli altri e per se stessi...è tutto realmente come sembra o solo l'appagata incoscienza di chi domande non se ne pone, autocritica non ne fa per non uscirne disfatto?
Credo che la consapevolezza sia già un primo passo verso un nuovo cammino, se già critichi l'insoddisfazione che senti, stai già guardando avanti, ora ci va solo un pò di coraggio per buttarsi o semplicemente qualcuno che dia lo spintone...;o)
Hai ragione...ma forse è solo la dubbia coscienza che ogni tanto bussa alla porta...
Sai cosa ti ho scritto oggi? Ecco questo intendevo questo è uno dei tuoi scritti a cui più mi riferivo..
L'altra sera mi sono ritrovato ad una festa qua a torino, con parecchi amici e centinaia di persone e la sensazione è stata più forte di molte altre volte..
Fermo accanto ad una colonna guardare tutti muoversi, bere, ridere esageratamente... l'unica speranza era quella di incrociare lo sguardo di qualcuno fermo come me che mi dicesse "Sei diverso da questa gente, voglio conoscerti"...
Proprio lì in mezzo a quella folla di sconosciuti mi sono sentito solo più che mai e me ne sono andato, fuggito come se mi sentissi soffocare..
Ora volevo dirlo a qualcuno, conscio del fatto che nessuno avrebbe capito, ma l'indomani ho letto per la prima volta il tuo blog
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